Fuori collana #4
Pagine: 136
ISBN: 9788869743320
Pubblicazione: 5 agosto 2021
€ 16,00
Sempre più spesso i governi delle nazioni più evolute sembrano assomigliarsi, la burocrazia aumenta e il ruolo dei funzionari pesa sempre di più rispetto a quello dei politici che sono eletti nelle istituzioni. In queste pagine c’è una narrazione vivace del viaggio dalla democrazia a questo nuovo stato di cose, dove coloro che detengono il potere non sembrano più distinguibili con le vecchie categorie del pensiero politico. C’è invece un Mondo di Sopra e un Mondo di Sotto, un mondo di chi il potere lo esercita dall’alto e fuori dai consueti percorsi della democrazia e di chi lo accetta o lo subisce. In queste pagine, naturale sviluppo dei contenuti del precedente “Un graffio al peggio” (Italic pequod 2020), si individua e si descrive il fenomeno che Bianconi definisce postdemocrazia ispirandosi ad alcuni studiosi anglosassoni. La democrazia sembra rinnovarsi, ma invece salva la forma e annulla la sostanza. Questa è la postdemocrazia che spezza il filo tra eletti ed elettori, affidando le catene di comando ai cosiddetti tecnici, spesso super burocrati e funzionari dell’alta finanza.
A proposito di questo, Maurizio Bianconi, oltre mezzo secolo di politica a livello nazionale, individua nei pericoli della postdemocrazia, che si fa chiamare e vuol sembrare democrazia, l’avvento del più insidioso fra i regimi negatori di diritti e libertà. Un leviatano contro cui sembra impossibile e perfino inutile ribellarsi. Anche se si lascia aperto uno spiraglio all’avvento di qualcosa di salvifico: la neodemocrazia.
Tra aneddoti personali, retroscena politici, approfondimenti resi piacevoli da una narrazione semplice e immediata, Bianconi racconta la sua scomoda verità e i rischi di queste nuove forme di organizzazione della politica.
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