Marino Moretti
Marino Moretti è nato a Cesenatico il 18 luglio 1885. Nel 1901 frequentò a Firenze la scuola di recitazione diretta da Luigi Rasi, dove conobbe Aldo Palazzeschi, che divenne suo fraterno amico. Tra il 1902 e il 1903 escono le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. Usciranno quindi La serenata delle zanzare (1908), Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911) e Il giardino dei frutti (1915). Approda alla narrativa con la raccolta di racconti I lestofanti (1909). Tra i primi romanzi, ricordiamo La voce di Dio (1920), I puri di cuore (1923), Il trono dei poveri (1928), L’Andreana (1938), La vedova Fioravanti (1941), Il fiocco verde (1948).Collaborò con vari giornali e riviste, tra cui «La Riviera Ligure»; nel 1914 diresse «La Grande Illustrazione» di Pescara. Cominciò la sua collaborazione trentennale con la pagina letteraria del «Il Corriere della Sera» nel 1923. Nel 1932, per aver firmato il manifesto antifascista di Croce, si vide rifiutare da Mussolini il Premio dell’Accademia d’Italia. Moretti inaugurò la sua stagione più felice con il romanzo I grilli di Pazzo Pazzi (1951), cui seguirà La camera degli sposi (1958). Nel 1952 ricevette il Premio dell’Accademia dei Lincei per la Letteratura, nel 1955 il Premio Napoli e il Premio Viareggio per il volume Tutte le novelle. Tornò inaspettatamente alla poesia nell’ultima parte della sua vita, con le raccolte L’ultima estate (1969), Tre anni e un giorno (1971), Le poverazze (1973) e Diario senza le date (1974), che viene riproposto nell’edizione mondadoriana del 1974. Morì a Cesenatico il 6 luglio 1979.