Rive #61
Pagine: 66
ISBN: 9788860682949
Pubblicazione: 6 giugno 2023
€ 13,00
Protagonista di questo poemetto in cinque canti è il sentimento umano certamente più avversato dalla modernità. Figlio di Razionalismo e di Scientismo, il mondo moderno non può che opporsi all'atteggiamento di chi "ha gli occhi rivolti all'indietro" (alla storia del proprio io o a quella delle umane civiltà) con un misto di rimpianto ed urgenza di riappropriazione. Il dolore per non esser più ciò che si è stati —tema caro alla letteratura universale dall'Odissea in poi — sembra dover sempre esser depurato dai dubbi sulle "magnifiche sorti e progressive" che tanto occupano l'uomo contemporaneo. Come se il tipo nostalgico dovesse preliminarmente scusarsi per non riuscire a pensare tutto il bene possibile del presente e (a maggior ragione) degli eventuali futuri in agguato. Tanto che frasi fatte come "vive di nostalgie" o "guarda solo al passato" si applicano, oggi, agli infelici o agli incapaci di costruirsi un destino di speranza. Campo di lotta di Nostalgia è qui il corpo-mente di un umano che — dalla fanciullezza alla vecchiaia — avverte, patisce, vive e muore occupato da questo prepotente, pericoloso ed impudico sentire. Dal nòstos dell'infante (che potrebbe esser solo, follemente, il suo riassorbimento nell'utero materno) a quello dell'adolescente che già avverte la propria infanzia come perduta età dell'oro, dal sentimento del giovane che non può più esser tutto e il contrario-di-tutto alla tristezza dell'uomo maturo per cui i giochi della vita sono ormai definiti sino alla follia dell'anziano che ravvisa in nostalgia le ultime occasioni di opporsi al destino imminente, il libretto di Gorret esalta il "furor" nostalgico e insieme celebra la tragicità di ogni esistenza.
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